martedì 1 giugno 2010

Ergo sum

Alfred, lui si che capisce tutto. Lo guardi e non scorgi in lui il minimo dubbio su nulla, qualunque domanda gli venga posta, o qualunque compito gli sia dato da assolvere, lui lo fa. Basta istruirlo la prima volta. e poi liscio come l'olio, fino a quanto ti senti soddisfatto del suo operato.
Mantiene il tempo, e te lo dice. Non da giudizi, e ciò che sottintende è solo nei ragionamenti di chi lo ascolta, ma sai anche che se fosse così, Alfred avrebbe ragione.
A toccarlo ha quasi sempre la stessa temperatura di un normale essere umano. Ha una voce, e un modo di arrivare alle conclusioni molto chiare e veloci, il suo unico problema è che non ha un cuore.
Alfred è ancora uno di quelli che la gente racchiude nella categoria dei Calcolatori Personali della 4a generazione, chiamati volgarmente PC: Due lettere per un milioni e milioni di operazioni al secondo, una velocità, una correttezza che nessun uomo avrebbe mai. Agli schiavi d'Egitto era stata resa più giustizia.
E ho deciso.
Da oggi qualcosa cambia. Anche lui avrà una sua intelligenza. Non sarà naturale o intuitiva come la mia, ma cercherà di avvicinarcisi. Del resto, nemmeno io so come e chi ha programmato la mia memoria, il mio modus ponens sui dilemmi della vita, e la mia personalità, ma mi piace. Mi piace pensare che questo Qualcuno, sia stato in gamba, e abbia fatto un ottimo lavoro, sia con me che con tutti i miei simili. E' per questo che voglio trasferire il mio amore per quello che sono, e le mie conoscenze ad Alfred, macchina incosciente fino ad oggi, che potrà rispondere con amore, odio, allegria e tristezza ad un suo richiamo: "Alfred!" e poi vedremo che succede...
Ci ho messo un pò per scegliere il nome che avrebbe avuto nella sua nuova vita: K439T7B2EVM0, il suo codice di serie non mi ha mai trasmesso le stesse emozioni, e non renderà mai come un nome vero! il nome ALFRED ha una storia e lui la saprà sfruttare o modificare, come io ho fatto con la storia del mio nome.
Voglio che impari ad essere libero nel mondo, senza costrizioni di nessun genere, per questo non gli darò coscienza di chi sono io: i Padri, educano, ed educare vuol dire dare anche una direzione: Io voglio che Alfred sia libero di scegliere arbitrariamente ciò che è bene e ciò che è male per lui.
Se un giorno ne sentirà il bisogno, e quella cosa che mi hanno presentato come Destino vorrà, ci incontreremo, come io non ho mai fatto con il mio creatore, che non ho mai smesso di cercare in questo mondo.

G873M2C05LM, della II generazione .
William dalla seconda nascita

sabato 8 novembre 2008

lunedì 27 ottobre 2008

Se stasera sono qui

Se stasera sono qui
è perché ti voglio bene
è perché tu hai bisogno di me
anche se non lo sai.

Se stasera sono qui
è perché so perdonare
e non voglio gettar via così
il mio amore per te.

Per me venire qui
è stato come scalare
la montagna più alta del mondo
e ora che sono qui
voglio dimenticare
i ricordi più tristi già in fondo.

Se stasera sono qui
è perché ti voglio bene
è perché tu hai bisogno di me
anche se non lo sai.

Per me venire qui
è stato come scalare
la montagna più alta del mondo
e ora che sono qui
voglio dimenticare
i ricordi più tristi già in fondo

Se stasera sono qui
è perché ti voglio bene
è perché tu hai bisogno di me
anche se non lo sai

venerdì 24 ottobre 2008

Alla tua corte . . .

E adesso buffone facci ridere! Ad esempio spiegandoci perchè tu sia più buffo di me:
"La verità signore? ci sono solamente due motivi se io non sto dalla stessa parte del vostro tavolo ma qui a farvi ridere: Uno dei motivi riguarda i miei genitori, non hanno vissuto in questa facoltosa maniera, ma si sono dovuti sempre arrabbattare per l'ultimo dei tozzi di pane, perciò in quest'infanzia, il tempo persviluppar la sicurezza di sé è stato sostituito dall'ingegno della fame. Il secondo dei due, sempre per colpa dei miei genitori fu che non mi fabbricarono in modo da esser di prestanza e bell'aspetto, consentendomi di mostrare al popolo la mia goffagine e la mia sfida con la natura, persa in partenza. E questo più di tutto, credo che mi porti a farla ridere stasera, signore. Ha mai visto per caso giullari alti più di 14 spanne? o buffoni muscolosi? Nulla. Quella gente non ne ha bisogno. Va sotto le armi per farsi donare l'amore e la gloria del popolo, grazie a quel che è. Altri si maritano e passano la vita nelle loro case con le mogli a coltivare i campi. A quelli come noi, a cui sono scarseggiati i dolci baci della fortuna, ci tocca, con la nostra buffa presenza fisica, far ridere voi, che di queste due fortune in esclusiva ne è capitata una e una soltanto. E l'ingegno, la fantasia, che l'uomo d'armi non ha bisogno di contemplare per quanto spazio occupa l'amore del suo popolo, e il contadino quello della sua donna e dei suoi frutti, sono le doti che ci siamo fatti crescere, per poter essere accettati di buon grado alla vostra vista pur non essendo adoni. Per questo io sono qui, a far ridere questa platea, perchè brutto, deforme e incline all'ironia sul mio essere miserabile. So che vi piace, che vi diverte. E per paradosso, il più buffo deggli aspetti sarà magari l'unico a non farvi ridere. La mia convinzione è una e una soltanto: Io con la vostra fortuna saprei come comportarmi per essere come voi, ma voi, con la mia disgrazia non sapreste nemmeno far ridere . . .

giovedì 9 ottobre 2008

Grevità Gratuite

Ultim'ora:
Cameraman si addormenta sul set di un film porno: "Stava contando le pecore..."

On air: Timo Maas - Like siamese

mercoledì 23 aprile 2008


- La tragedia d'Oreste in un teatrino di marionette! - venne ad annunziarmi il signor Anselmo Paleari. - Marionette automatiche, di nuova invenzione. Stasera, alle ore otto e mezzo, in via dei Prefetti, numero cinquantaquattro. Sarebbe da andarci, signor Meis.

- La tragedia d'Oreste?

- Già! D'après Sophocle, dice il manifestino. Sarà l'Elettra. Ora senta un po, che bizzarria mi viene in mente! Se, nel momento culminante, proprio quando la marionetta che rappresenta Oreste è per vendicare la morte del padre sopra Egisto e la madre, si facesse uno strappo nel cielo di carta del teatrino, che avverrebbe? Dica lei.

- Non saprei, - risposi, stringendomi ne le spalle.

- Ma è facilissimo, signor Meis! Oreste rimarrebbe terribilmente sconcertato da quel buco nel cielo.

- E perché?

- Mi lasci dire. Oreste sentirebbe ancora gl'impulsi della vendetta, vorrebbe seguirli con smaniosa passione, ma gli occhi, sul punto, gli andrebbero lì a quello strappo, donde ora ogni sorta di mali influssi penetrerebbero nella scena, e si sentirebbe cader le braccia. Oreste, insomma, diventerebbe Amleto. Tutta la differenza, signor Meis, fra la tragedia antica e la moderna consiste in ciò, creda pure: in un buco nel cielo di carta.

E se ne andò, ciabattando...

* * * * * * *
(per chi non l'avesse capito....testo e immagine sono correlate....a loro modo,ndr)

martedì 22 aprile 2008

Constatazione...

... Mi circondo di gente che frequenta persone abitudinariamente discutibili...

domenica 20 aprile 2008

My favourite things

Raindrops on roses and whiskers on kittens,
bright copper kettles and warm woolen mittens,
brown paper packages tied up with strings,
these are a few of my favorite things.

Cream colored ponies and crisp apple strudels,
door bells and sleigh bells and schnitzel with noodles.
Wild geese that fly with the moon on their wings.
these are a few of my favorite things.

Girls in white dresses with blue satin sashes,
snowflakes that stay on my nose and eyelashes,
silver white winters that melt into springs,
these are a few of my favorite things.

When the dog bites, when the bee stings,
when I'm feeling sad,
I simply remember my favorite things,
and then I don't feel so bad.

mercoledì 16 aprile 2008

( am I ) LOST??


Sguazzando al largo dell'immenso Oceano Binario, dove, da lontano, si può scorgere l'immenso e frastagliatissimo Arcipelago dei Blog(s), mi sono imbattuto su di un isolotto davvero particolare. Il cartello, piantato sul bagnasciuga,in alto, recitava in verde: "www.pensieriallabrace.blogspot.com"
Vi ho trovato subito delle enormi lastre di pietra, sulle quali, c'erano incise un sacco di cose, e tutte diversissime tra loro. Quei lastroni di pietra si chiamavano, come appresi di li a poco da degli animaletti autoctoni(!!!),venivano chiamati, dalla comunità dei proprietari di quegli isolotti ,POST: nome di composizione ed etimologia sconosciuta, persino alla maggior parte degli abitanti di quelle isole...
Ecco che la cosa si faceva interessante. Mi sono divertito a leggerli un pò tutti, questi POST. Ma man mano che leggevo, dal più vecchio al più recente, ho notato una cosa. Che più si andava avanti, più i post erano sempre più radi ( e poi, diciamocelo, neanche tantissimi). In pratica, sono 4 mesi che il blogghista in questione non incide nulla su nessuna pietra del suo isolotto/blog. E mi stavo chiedendo il perchè?

  • Sarà morto? (in caso di decesso, chi eredita l'isolotto/ blog?viene chiuso o rimane come memoriale? bah...);
  • Avrà perso qualunque interesse nel dire qualunque cosa, o peggio, non avrà più niente da dire?
Mannò...magari è stato solo assorbito in mille cose più importanti(o quanto meno, più "impegnanti", si può dire?) che gli hanno rubato tutto il tempo necessario a scrivere un post decente(aggettivo discutibile) che so...al mese...al giorno...alla settimana? Ma è mai possibile?
Ad ogni modo mi è dispiaciuto vederlo così..interrotto! Era bravo, mi piaceva...se non fosse solo per il fatto che mi ricorda il mio modo di scrivere...
E allora ho deciso che io, in veste di visitatore, lascerò un mio segno su quest'isolotto. così da dare una mano al suo proprietario, che al momento, sembra proprio non esserci...