giovedì 25 ottobre 2007

...

Sera. Locanda Almayer. Stanza al primo piano, in fondo al corridoio. Scrittoio, lampada a petrolio, silenzio. Una vestaglia grigia con dentro Bartleboom. Due pantofole grigie con dentro i suoi piedi. Foglio bianco sullo scrittoio, penna e calamaio. Scrive, Bartleboom. Scrive.

Mia adorata,
sono arrivato al mare. Vi risparmio le fatiche e le miserie del viaggio: ciò che conta è che ora sono qui. La locanda è ospitale:semplice ma ospitale. È sul colmo di una piccola collina, proprio davanti alla spiaggia. La sera si alza la marea e l'acqua arriva fin quasi sotto alla mia finestra. È come stare su una nave.
Vi piacerebbe.
Io non sono mai stato su di una nave.
Domani inizierò i miei studi. Il posto mi sembra ideale. Non mi nascondo la difficoltà dell'impresa, ma Voi sapete – voi sola, al mondo- quanto io sia determinato a portare a termine l'opera che è stata mia ambizione concepire e intraprendere in un giorno fausto di dodici anni fa. Mi sarà di conforto immaginarVi in salute e in letizia d'animo.
Effettivamente non ci avevo mai pensato prima: ma davvero non sono mai stato su di una nave.
Nella solitudine di questo luogo appartato dal mondo, mi accompagna la certezza che non vorrete, nella lontananza, smarrire il ricordo di colui che Vi ama e che sempre rimarrà il Vostro
Ismael A. Ismael Bartleboom
Posa la penna, piega il foglio, lo infila in una busta. Si alza, prende dal suo baule una scatola di mogano, solleva il coperchio, ci lascia cadere dentro la lettera, aperta e senza indirizzo. Nella scatola ci sono centinaia di buste uguali. Aperte e senza indirizzo.
Ha 38 anni, Bartleboom. Lui pensa che da qualche parte, nel mondo, incontrerà un giorno una donna che, da sempre, è la sua donna. Ogni tanto si rammarica che il destino si ostini a farlo attendere con tanta indelicata tenacia, ma col tempo ha imparato a considerare la cosa con grande serenità. Quasi ogni giorno, ormai da anni, prende la penna in mano e le scrive. Non ha nomi e non ha indirizzi da mettere sulle buste: ma ha una vita da raccontare. E a chi, se non a lei? Lui pensa che quando si incontreranno sarà bello posarle sul grembo una scatola di mogano piena di lettere e dirle.

- Ti aspettavo.

Lei aprirà la scatola e lentamente, quando vorrà, leggerà le lettere una ad una e risalendo un chilometrico filo di inchiostro blu si prenderà gli anni – i giorni, gli istanti – che quell'uomo, prima ancora di conoscerla, già le aveva regalato. O forse, più semplicemente, capovolgerà la scatola e attonita davanti a quella buffa nevicata di lettere sorriderà dicendo a quell'uomo

- Tu sei matto.

E per sempre lo amerà
A. Baricco

lunedì 22 ottobre 2007

Tempo, Matematica e Medicina Legale

Accidenti da quanto tempo non scrivo!!
e si che sono state delle settimane assurde...
Ho visto l'Abruzzo.
Ho visto la neve.In un cielo limpido e azzurrissimo.
Ho mangiato una delle sacher più buone che abbia mai MANGIATO
Ho dato i numeri, mi sono dato ai numeri ma i numeri mi hanno detto che sarà amara...
Ho scoperto il legame che c'è tra la matematica e la medicina legale. Chi l'avrebbe mai detto? eppure c'è...
Ho creato...
...ho distrutto...
...ho coperto e nascosto i legami che ho con tutte le persone che conosco.
Non un momento per questo misero blog, e chiedo venia (a me stesso, mio unico lettore) se non ci sono stati post interessanti.
O quanto meno post.

venerdì 5 ottobre 2007

Kiwi!



serve aggiungere altro?

giovedì 4 ottobre 2007

Nuovo arrivato in casa

...allora...
la presa SCART di questo la infiliamo qui, nel videoregistratore, spostiamo quella del lettore DVD ma facendo attenzione che i fili per l'AUX dello stereo non vengano mossi, sennò poi risistemare le casse è un casino...
okil coassiale dell'antenna dove va?
ehm....mo stava attaccato al video registratore...se deve digitalizzare il segnale però dovrebbe andare nel SET TOP BOX...
essì...ok...
ora che abbiamo messo questa SCART qui, quest'altra dove va? ah, si, l'attacchiamo alla presa SCART del del coso nuovo...ah, ma che sono questi tre cavetti colorati? ah, ora capisco c'è anche la presa RCA! Prendi e collega tutti e 3 i JACK della RCA all'uscita VCR3 del Videoregistratore.
ma abbiamo sempre questa SCART apolide....dove va?
a si, è vero...vabbè....la puoi mettere sempre qua...
qua dove?
e qua...l'attacchi al coso...
al coso....e per la precisione, a quale di questi còsi?
a questo...al digitale....
ah, ok! ma questa è una presa SCART femmina, questa che c'ho io pure...come l'attacchiamo?
aspetta, ti vado a prendere un adattatore............
......
........ecco fatto....attacca
ok...allora riepiloghiamo... primaditutto uno accende la TV, per vedere il digitale metti su AV1, sennò se vuoi vedere una cassetta su AV2...
e se voglio vedere un dvd?
allora accendi la TV, metti su AV2, poi accendi il videoregistratore, e lo metti su AV1, dopodiche se vuoi attaccare anche le casse vai allo stereo, lo accendi e metti su Aux e premi anche il Bass Trebble....poi, ti assicuri che il lettore DVD sia acceso, metti il CD e poi te lo puoi vedere.
ok...allora è tutto apposto?
proviamo...
...ma perchè si vedono solo i pallini? eppure sta collegato tutto, il Registratore, il DVD, il Digitale....
che è quello? ah n'altro cavo...ma l'hai attaccato alla televisione?
ah no...ora lo attacco
...
...hei aspetta... ma qui ci sono DUE prese SCART
eh...si... e allora?
e allora se me lo dicevi prima potevamo evitare tutto sto bordello...attaccavamo la presa scart nuova tra il digitale e la TV e finiva la storia.
ah...
(perplessità evidente)
(perplessità evidente)

sullo sfondo: mia madre placida e tranquilla, ricama su di un lenzuolo il disegno di un cesto di fiori e frutta. Un sorriso sereno sul volto ed una tranquillità quasi palpabile...
Guardo il digitale.
Poi mia madre.
La scatola del Digitale.
Il Lenzuolo.
La mamma.
mi sa che fra un pò le chiedo come si fa il punto-a-giorno...

mercoledì 3 ottobre 2007

encomio alla SIP...

Stasera sono passato davanti la Melchionda. La vecchia scuola elementare.La mia vecchia scuola elementare.Sotto casa. Stavo camminando quando ad un certo punto mi blocco e mi giro indietro. Guardo. lì, dove almeno fino ad un mese prima c'erano delle vecchie cabine della sip, c'era un alberello di cornette e macchinette bombate, di come fanno adesso sti telefoni pubblici.
...
hanno tolto le cabine?
...hanno tolto le cabine...

Non so se si possa intuire lo sgomento per qualcuno che si vede cambiare il panorama davanti. ma non un panorama qualsiasi. Il panorama(non la rivista, non il centro commerciale): Uno di quelli eterni che vediamo da tutta la vita. ho vissuto per 18anni e mezzo scendendo sempre la stessa strada, scendendo sempre gli stessi scalini, e svoltando sempre allo stesso angolo( vabbe, a volte anche dall'altra parte), guardando sempre le STESSE cabine. erano un punto di riferimento per me...una sorta di...di ancoraggio visivo...e comunque qualcosa che ogni volta, per quante volte ci sia passato, ha sempre destato la mia attenzione...e questo mi ha fatto pensare.Qui è cambiato qualcosa. Qualcosa non di importante, ma qualcosa che c'è sempre stata. Succede. Succede con tutto. Anche con i propria panorami eterni.La cosa brutta di questi panorami poi, quando sei lontano, è che nessuno mai te lo verrà a dire. Chi mai, direte voi, penserebbe mai che mi interessi di quelle vecchie cabine? nessuno. e ti tocca scoprirlo da solo. Magari a distanza di mesi.Quando per tutti gli altri ormai la cosa è stata accettata. Succede.E' successo. E succede anche con tutte le persone con cui (sempre grazie alla lontananza ) qualcosa è cambiato. e parecchio. cose che finora c'erano sempre state, sempre lì, sempre nello stesso posto.ed ora non più.
non badate alle povere elucubrazioni notturne di un povero demente...si chiama scazzo.a volte pure questo succede

lunedì 1 ottobre 2007

TUTTOMAPROPRIOTUTTO quello che l'irlanda ( e il popolo irlandese) mi ha lasciato:

  1. In the waggage, On the train...
  2. Se a lavoro una frase inizia con "Do you enjoy stay here?" ti stai beccando un cazziatone
  3. Evitare espressioni facciali del tipo "che cazzo hai detto?", onde non incappare in vecchiette acide che, impietosite esclamino:"Oh...you don't understand..." quasi con le lacrime agli occhi.
  4. Per quanto tu possa vestirti a cipolla, ci sarà sempre un momento nella giornata dove in breve tempo sarai prima sudato fradicio e subito dopo morto di freddo
  5. Gli irlandesi sono fatti del 20% di "Thanks!-Cheers!-Lovely-Great!Thank you- Thanks a Million"; per il 15% di "Sorry-ExcuseMe-Pardon-Bag you";un altro 5% sono poi un biascicato suono gutturale che finisce sempre con un'ottava più alta.Il restante è acqua.o birra. come si preferisce;
  6. La metà delle lievi deformature mentali che una persona potrebbe avere sia in una infanzia felice che non, in inglese va tutta sotto un'unica parola: POLITENESS;
  7. Yes, PLEASE! no, THANKS!!;
  8. Gli irlandesi sono sprovvisti di percezione della temperatura esterna a contatto con la pelle. è l'unico modo per spiegare la visione di un tizio in pantaloncini ( mentre io crepo di freddo) fermo al semaforo.Sudato,che sta facendo Jogging...
  9. Se tagli due volte la strada allo stesso autista di autobus...quello ti avverte...alla seconda non frena...
  10. Qualunque tipo di lavoro svolga una fonte di energia, almeno una parte di essa si trasformerà in calore...
L'ultima di irlandese avrà forse solo la natività, però cacchio se è vera...